Termen

La storia che stiamo iniziando parte dal “prosecco col fondo”, ovvero da quella tipologia di vino che si beve nelle cucine di casa, sotto le ombrose pergole d’estate e che si trova anche, e sempre più spesso, in enoteche e osterie che lo stanno scoprendo. E’ il vino che non subisce alcuna lavorazione oltre ai normali travasi autunnali postvendemmia che sedimentano le fecce torbide dei mosti settembrini. Viene messo in bottiglia a inizio primavera e il residuo zuccherino si trasforma, rifermentando lentamente, in alcol e anidride carbonica nel corso dei mesi. L’anidride carbonica si esprime con le bollicine e con la spuma riottosa che fa del nostro il vino della gioia. La lenta trasformazione in bottiglia deposita lieviti e particelle esauste che costituiscono “il fondo” da cui il nome.